LA CONOSCENZA SECONDO PLATONE

 Platone concepisce la conoscenza come reminiscenza, derivante dalla contemplazione delle idee eterne nell'iperuranio prima della nascita. Questo processo, sostenuto dalla dottrina della reincarnazione, permette all'anima di ricordare le idee attraverso l'esperienza sensibile. La corrispondenza tra dualismo ontologico e gnoseologico evidenzia la relazione tra il mondo delle idee perfette e il mondo sensibile mutevole. Platone, simile a Parmenide, considera l'essere eterno e immutabile come fonte di conoscenza stabile. La conoscenza si articola in quattro gradi, dalla sensibile alla razionale, accessibile solo ai filosofi attraverso la dialettica. Questa tecnica, definita "regina delle scienze", ricerca la verità attraverso domande, risposte e un processo dicotomico, individuando il posto delle idee nella dimensione intellegibile.

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