Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2024

LA DOTTRINA: AMORE VIRTù E L'ANIMA

Immagine
 Platone concepisce l'essere umano come un'anima immortale e incorporea, tripartita tra razionale, irascibile e concupiscibile. La sua visione etica si focalizza sulla ricerca della virtù e del Bene, che conducono alla conoscenza e alla rinascita spirituale. L'anima, secondo Platone, è destinata a un viaggio ultraterreno, dove la purezza e la saggezza determinano il destino dopo la morte. L'amore agisce come ponte tra il mondo sensibile e quello intellegibile, spingendo l'anima verso la Bellezza ideale ed eterna. Platone identifica quattro virtù fondamentali: saggezza, coraggio, temperanza e giustizia, che portano all'equilibrio e all'armonia dell'anima. L'obiettivo supremo è la preparazione alla morte attraverso la pratica della filosofia, che mette la conoscenza e la virtù al centro della vita umana. Eros, per Platone, rappresenta il desiderio di ricongiungersi alla completezza originaria, attraverso l'aspirazione alla bellezza, al Bene e alla

PLATONE EDUCAZIONE

 La "Repubblica" di Platone, composta tra il 380 e il 370 a.C., esplora l'interconnessione tra l'individuo e la comunità, proponendo uno Stato ideale basato su armonia, virtù e felicità. Platone descrive tre classi: governanti (saggezza), guerrieri (coraggio) e lavoratori (temperanza), con la giustizia rappresentata dall'adempimento dei propri compiti. L'aristocrazia della ragione governa, con i filosofi al comando, mentre Platone critica quattro regimi corrotti in ordine di degenerazione: timocrazia, oligarchia, democrazia e tirannia. Il percorso educativo dei filosofi è rigoroso, con studi di musica, matematica, scienze e filosofia, culminando in una vita pubblica senza possedimenti personali. Nel mito della caverna, Platone simboleggia la formazione del filosofo e la sua missione di governare per il bene comune. Platone critica l'arte come imitazione dell'imitazione, considerandola diseducativa e fuorviante, e sottolinea la supremazia della ragione

LA CONOSCENZA SECONDO PLATONE

Immagine
 Platone concepisce la conoscenza come reminiscenza, derivante dalla contemplazione delle idee eterne nell'iperuranio prima della nascita. Questo processo, sostenuto dalla dottrina della reincarnazione, permette all'anima di ricordare le idee attraverso l'esperienza sensibile. La corrispondenza tra dualismo ontologico e gnoseologico evidenzia la relazione tra il mondo delle idee perfette e il mondo sensibile mutevole. Platone, simile a Parmenide, considera l'essere eterno e immutabile come fonte di conoscenza stabile. La conoscenza si articola in quattro gradi, dalla sensibile alla razionale, accessibile solo ai filosofi attraverso la dialettica. Questa tecnica, definita "regina delle scienze", ricerca la verità attraverso domande, risposte e un processo dicotomico, individuando il posto delle idee nella dimensione intellegibile.