PARMENIDE

 Parmenide, un filosofo dell'antica Grecia, ha posto al centro della sua riflessione filosofica l'essere, che è opposto al nulla e non può essere pensato. Ha utilizzato argomentazioni logiche per dimostrare che la molteplicità e il movimento sono illusori.Nel suo poema intitolato "Sulla natura", Parmenide esprime il suo pensiero filosofico. Egli sostiene che solo l'essere esiste e può essere pensato, mentre il non essere non ha esistenza e non può essere oggetto di pensiero. Parmenide considera l'essere come qualcosa di immutabile, eterno e immobile. Questo concetto di essere rappresenta la sua visione conservatrice e si oppone al pensiero di Eraclito, che sosteneva che l'essere è divenire e che tutto è in costante mutamento.Parmenide ha sviluppato una deduzione logica degli attributi dell'essere. Ha stabilito che l'essere è ingenerato e imperituro, cioè non ha un inizio né una fine. È eterno e esiste solo nel presente, senza passato o futuro. Inoltre, l'essere è immutabile e immobile. Parmenide lo ha paragonato a una sfera omogenea, identica in ogni parte di sé stessa, e quindi finita.Le sue idee sono state controverse e non ampiamente accettate. Parmenide ha scritto tre principi fondamentali per sostenere il suo pensiero: il principio di identità (A=A), il principio di non contraddizione (l'essere non è il non essere) e il principio del terzo escluso (non esiste una terza posizione). Ha anche distinto tra la ragione, che va oltre le apparenze e comprende l'essere unico, e i sensi, che si limitano al mondo mutevole delle percezioni sensoriali

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