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TIMEO

 Nel **Timeo** di Platone, l'origine dell'universo è descritta come un processo in cui il caos e il disordine iniziali vengono ordinati dal "divino artefice" o demiurgo, una divinità buona e intelligente. Il demiurgo, ispirato all'iperuranio, modella una materia preesistente, poiché il concetto di creazione ex nihilo non esisteva nella Grecia antica. L'anima del mondo, una realtà perfetta di armonia e intelligenza, domina le cose e i corpi. L'universo nasce dalla mescolanza di necessità e intelligenza, ma il caos persiste come fonte di male e disordine. Il demiurgo crea il tempo, "immagine mobile dell'eternità", per ordinare gli eventi, e gli astri, associando ogni anima retta a un astro, riflettendo l'armonia celeste. Nelle **Leggi**, Platone propone un ordine armonioso basato su una legislazione minuziosa per evitare conflitti sociali e promuovere il governo dei saggi. Le leggi hanno una funzione costrittiva ed educativa, essenziale per

LA CITTÀ FORTEZZA

 La città fortezza è la nuova città ideata da Platone, diversa da quella ideale della Repubblica.  Ha un numero ristretto  e stabile di cittadini.  Vanno banditi tutti i comportamenti che mettono a rischio la serenità della vita e inserisce l’organo dei “Custodi della legge” che garantiscono io rispetto delle norme. Nel mito della città-fortezza, Platone presenta una visione ideale di una società giusta e ben ordinata, descritta nella sua opera "La Repubblica". La città è divisa in tre classi principali: i governanti, i guardiani e i produttori. Ogni classe ha una funzione specifica che contribuisce all'armonia complessiva della città.I governanti sono i filosofi-re, scelti per la loro saggezza, conoscenza e virtù. Essi governano con giustizia, prendendo decisioni per il bene comune, guidati dalla ragione. I guardiani, o guerrieri, hanno il compito di difendere la città e mantenere l'ordine. Sono addestrati per essere coraggiosi e disciplinati, e agiscono sotto la dir

MITO BIGA ALATA

 Mito della Biga Alata: Immagina delle anime che volano in cielo su carri trainati da cavalli bianchi e neri. I cavalli rappresentano le parti di noi che desiderano cose diverse: una parte vuole cose spirituali, l'altra cose materiali. La ragione, come un auriga, deve guidare queste parti per raggiungere la verità.

LE LEGGI

  LE LEGGI   sono la sua ultima opera, la più lunga . Alcuni    critici sostengono che sia un’inversione di pensiero in quanto tenderebbe a sostituire la ragione con la teologia ma non è così perché continua ad esserci la sua preoccupazione nell’evitare il conflitto tra classi sociali e garantire l’ordine. Secondo lui più che un dovere politico è infatti un compito morale. Una forte differenza rispetto alla Repubblica però esiste e si nota nella visione più realistica di Platone che riconosce la fragilità umana e capisce la forza delle leggi che devono esserci per forza perché l’uomo non è capace da solo di regolarsi nel modo migliore. Le leggi servono per educare e le pene servono a correggere il comportamento. 

LA DOTTRINA: AMORE VIRTù E L'ANIMA

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 Platone concepisce l'essere umano come un'anima immortale e incorporea, tripartita tra razionale, irascibile e concupiscibile. La sua visione etica si focalizza sulla ricerca della virtù e del Bene, che conducono alla conoscenza e alla rinascita spirituale. L'anima, secondo Platone, è destinata a un viaggio ultraterreno, dove la purezza e la saggezza determinano il destino dopo la morte. L'amore agisce come ponte tra il mondo sensibile e quello intellegibile, spingendo l'anima verso la Bellezza ideale ed eterna. Platone identifica quattro virtù fondamentali: saggezza, coraggio, temperanza e giustizia, che portano all'equilibrio e all'armonia dell'anima. L'obiettivo supremo è la preparazione alla morte attraverso la pratica della filosofia, che mette la conoscenza e la virtù al centro della vita umana. Eros, per Platone, rappresenta il desiderio di ricongiungersi alla completezza originaria, attraverso l'aspirazione alla bellezza, al Bene e alla

PLATONE EDUCAZIONE

 La "Repubblica" di Platone, composta tra il 380 e il 370 a.C., esplora l'interconnessione tra l'individuo e la comunità, proponendo uno Stato ideale basato su armonia, virtù e felicità. Platone descrive tre classi: governanti (saggezza), guerrieri (coraggio) e lavoratori (temperanza), con la giustizia rappresentata dall'adempimento dei propri compiti. L'aristocrazia della ragione governa, con i filosofi al comando, mentre Platone critica quattro regimi corrotti in ordine di degenerazione: timocrazia, oligarchia, democrazia e tirannia. Il percorso educativo dei filosofi è rigoroso, con studi di musica, matematica, scienze e filosofia, culminando in una vita pubblica senza possedimenti personali. Nel mito della caverna, Platone simboleggia la formazione del filosofo e la sua missione di governare per il bene comune. Platone critica l'arte come imitazione dell'imitazione, considerandola diseducativa e fuorviante, e sottolinea la supremazia della ragione

LA CONOSCENZA SECONDO PLATONE

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 Platone concepisce la conoscenza come reminiscenza, derivante dalla contemplazione delle idee eterne nell'iperuranio prima della nascita. Questo processo, sostenuto dalla dottrina della reincarnazione, permette all'anima di ricordare le idee attraverso l'esperienza sensibile. La corrispondenza tra dualismo ontologico e gnoseologico evidenzia la relazione tra il mondo delle idee perfette e il mondo sensibile mutevole. Platone, simile a Parmenide, considera l'essere eterno e immutabile come fonte di conoscenza stabile. La conoscenza si articola in quattro gradi, dalla sensibile alla razionale, accessibile solo ai filosofi attraverso la dialettica. Questa tecnica, definita "regina delle scienze", ricerca la verità attraverso domande, risposte e un processo dicotomico, individuando il posto delle idee nella dimensione intellegibile.